Una volta ho letto che gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano.
Per Alice e Nicolò le cose andarono proprio così....
I due ragazzi si incontrarono in un bar di Trento una sera di inizio marzo, nella città si percepiva già il profumo della primavera e lo sbocciare di un nuovo amore.
Lei era alta, con gambe lunghissime e un naso leggermente all'insù. Lui, invece, una chioma di capelli mori, gli occhi scuri e una risata contagiosa. Alice fu immediatamente colpita dal sorriso di questo ragazzo che emanava gentilezza sincera. Nicolò guardò lei e pensò: "Son fregato", quindi decise di rompere il ghiaccio con una domanda al quanto bizzarra "Cosa pensi della mia amica seduta qui accanto a me, secondo te è italiana?". Da lì iniziarono a parlare e scoprirono di avere tantissime cose in comune, la passione per la corsa e l'amore per la montagna. Nel tentativo di impressionare il giovane, Alice si vantò di essere una campionessa di atletica, affermando di aver corso per gran parte della sua vita e di essere in ottima forma.
Scherzarono per ore e si innamorarono perdutamente l'uno dell'altra. Al termine della serata lei capì che quel ragazzo sarebbe stato l'uomo della sua vita, e se non si fosse fatto avanti, lo avrebbe fatto lei.
Nicolò, però, rimasto affascinato dalle imprese ginniche della fanciulla, l'indomani, deciso più che mai, la invitò a fare una corsetta. Alice, stupita dalla proposta, si consultò con le sorelle e le amiche per capire come comportarsi perché in realtà, l'unica "corsa" che affrontava al momento era quella che la portava da casa al tribunale e dal tribunale allo studio. Giunse alla conclusione che sarebbe stato saggio attendere un giorno per farsi desiderare ed affrontare al meglio la prova fisica.
Si incontrarono perciò la domenica mattina, corsero per trenta minuti, poi si fermarono a prendere una birretta. Una birra che, per Alice, si rivelò il preludio dell'influenza, mentre per Nicolò una tirata di orecchie da parte della mamma.
Nonostante la corsa non sia terminata nel migliore dei modi, da quel giorno Alice e Nicolò non si sono mai separati. Anche se fisicamente non corrono più, continuano a farlo simbolicamente, affrontando insieme la vita passo dopo passo.
Si videro, infatti, la settimana successiva e uscirono a cena. Lei, sempre puntuale, si presentò sotto casa alle sette, ma Nicolò tardò ad arrivare, lasciandola ad attenderlo per venti minuti al freddo. Quella sera, Alice capì che quello non sarebbe stato l'ultimo ritardo, anzi, che avrebbe continuato ad aspettarlo tutte le notti della sua vita. Ma, in fondo, andava bene così, perché lo amava con una pazienza che sapeva di essere senza fine. Nicolò, invece, intuì che un solo ristorante non sarebbe bastato a sfamarla, ma si sentì comunque fortunato, perché aveva finalmente trovato la sua critica gastronomica.
L'amore tra i due crebbe a dismisura, anche se il tempo che potevano trascorrere insieme era sempre troppo poco. Ogni istante diventava quindi prezioso, e così, una sera di fine maggio, Alice decise di andare a trovarlo all'Orso Grigio. Quando arrivò, lo trovò sopraffatto dal lavoro e, vedendolo in difficoltà, non esitò a offrirgli il suo aiuto. I caffè da preparare e i bicchieri da lavare sembravano non finire mai, ma almeno i due innamorati avevano l'opportunità di passare più tempo insieme.
Nel frattempo, la primavera cedette il passo all'estate e il bel ragazzo decise di mettere alla prova la fanciulla con un'escursione in montagna. Una sfida che lei superò con una facilità sorprendente: lo portò in Val di Non, precisamente a Malga Flavona, camminarono a un ritmo sostenuto per ore, senza fermarsi. Alice non si lamentò durante tutto il percorso e una volta arrivati a destinazione, Nicolò soddisfatto esclamò: "Brava, finalmente una donna che non si lamenta". Una volta conquistato però Alice si sentì libera di mostrargli anche i suoi difetti. Poco dopo, il giovane ragazzo si trovò a fare i conti con la sua lingua affilata, ma nonostante tutto, decise di restare. La portò in giro per il mondo e si promisero amore eterno; poi arrivò il giorno in cui Nicolò le fece la domanda più importante della loro vita: "Vuoi diventare la madre dei nostri figli?". Un anno dopo nacque Virginia, che divenne l'essenza del loro sorriso.
Questa storia d'amore, però, non finisce qui: ci sono ancora tanti momenti da vivere insieme, emozioni da scoprire, racconti da condividere e, soprattutto, un matrimonio da celebrare!
Quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari.
E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore
-Italo Calvino